Strana questa cosa dei viaggi, una volta che cominci, è difficile fermarsi. È come essere alcolizzati.
(Gore Vidal, La statua di sale, 1948)

lunedì 4 aprile 2011

L'isola di Skye

Nell’estate del 2008 Fausto ed io abbiamo fatto il giro in macchina delle Highlands scozzesi.
Il viaggio è stato bellissimo (pioggerellina costante a parte) e mooolto affascinante. Oggi voglio parlarvi di uno dei punti più suggestivi tra quelli toccati (in seguito vi racconterò di tutte le tappe… nel caso voleste organizzarvi!): l’isola di Skye, un posto che sembra  ai confini del mondo.

La strada che si percorre da Fort Williams (il posto in cui avevamo dormito la sera precedente) fino a Mallaig (il punto da cui si prende il traghetto per l’isola) si chiama, appunto, Road to the Isles, strada verso le isole. E’ una strada incredibile, con tutto intorno laghetti, montagne e nebbiolina, quelle nebbioline che rendono tutti i posti un po’ misteriosi.
All’arrivo a Mallaig ti sembra già di essere in un altro mondo: un porticciolo ed un paesino con una vecchia stazione, il tutto addobbato con centinaia di bandierine ovunque (tipo quelle che vedete nei rivenditori di automobili in America).
Noi abbiamo pranzato in una delle locande direttamente sul porto e poi con circa mezz’ora di navigazione su un grosso traghetto siamo arrivati ad Armadale, uno dei porti dell’isola di Skye.
Il capoluogo, Portree, si trova dalla parte opposta dell’isola a circa 42 miglia: un’oretta e mezza di auto su una strada che ci ha fatto “assaggiare” la vegetazione del posto e i paesaggi particolarissimi.

L’albergo in cui abbiamo dormito si chiama Skeabost Country House Hotel (http://www.booking.com/hotel/gb/skeabostcountryhouse.en.html) . E' un albergo bello nel bel mezzo di un campo da golf, non troppo distante dal centro  e con una stupenda sala per la colazione con una vetrata sul verde. Forse per la forma della struttura, forse perchè gli arredi erano un pò "datati" ma tutt'ora ci chiediamo se ci fossero i fantasmi! :-)
Alla reception ci accoglie un ragazzo con marcatissimo accento scozzese… incomprensibile! Sostanzialmente non parlava ma emetteva una cantilena da cui ogni tanto si riusciva a capire qualche parola…. Wellcome blablabla Skeabost, blablabla Skeabost e così via… Fausto ed io lo guardavamo con facce inebetite e concentratissime per evitare di scoppiare a ridere.

Posate le valigie siamo andati a fare una passeggiata nel centro del paese… giusto in tempo per la Portree Pipe’s band, la banda di cornamuse del paese vestita con tanto di kilt e calzettoni.
Date un'occhiata al video qui sotto!


Dopo aver cenato (salmone of course) ci siamo resi conto che non c’era granchè da fare…. strade deserte e solo qualche pub con un immancabile televisore che trasmetteva un’immancabile partita!

Il giorno seguente abbiamo girato l’isola. In prima battuta ti sorprende la strada: ad una corsia ma doppio senso di marcia. E’ vero che non passa quasi mai nessuno ma quando da lontano vedi che arriva un’auto nella direzione opposta devi accostare nelle piazzole messe di proposito (passing place) in modo tale da lasciar passare l’altra macchina.

Man mano che percorri queste strade ti meravigli sempre di più della natura spettacolare: mare, laghi, montagne, orizzonti immersi nella foschia, pecorelle a bordo strada…

Noi nel corso della giornata abbiamo...

Gironzolato sull’isola in mezzo a questi paesaggi mozzafiato

Ci siamo arrampicati su per un sentiero in mezzo ad un bosco che conduce all’Old man of Stoer, una roccia che sembra che stia per cadere da un momento all’altro
 e abbiamo visto le cascate di Culmaknock, direttamente a strapiombo sul mare.
A pranzo ci siamo spinti a nord, nella zona del porto di Uig, uno dei punti più “remoti” dell’isola. L’unica opzione per pranzare sono delle case private nelle quali la padrona di casa prepara per un ridotto numero di coperti piatti semplici (zuppe, omelette e cose del genere).

Nel pomeriggio invece abbiamo visitato il castello di Dunvegan, devo dire il meno bello delle Highland e abbiamo esplorato l’altra parte dell’isola fino a Loch Bracadale… natura selvaggia a perdi vista.

Per il ritorno sulla terra ferma c'è un ponte percorribile in macchina  (Skye bridge) che dall'isola vi porta alla parte alta delle Higllands, in direzione Ullapool (la nostra tappa successiva!).


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