Strana questa cosa dei viaggi, una volta che cominci, è difficile fermarsi. È come essere alcolizzati.
(Gore Vidal, La statua di sale, 1948)
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venerdì 22 luglio 2011

I miei TOP 5 della cucina...

Quando vado in giro mi piace assaggiare, sperimentare, provare cibi diversi dai nostri anche se sono abbastanza "moderata" (a differenza di Fausto che, al contrario, assaggia qualsiasi cosa). Non mangio se non so esattamente di che cosa si tratta, non mangio se l'odore non mi piace e via così..
Ma veniamo a questa mia personalissima classifica dei primi 5 piatti mangiati all'estero!...

1° classificato: Ćevapčići  - Bosnia 
Come già detto altre volte in Bosnia si mangia meravigliosamente.. Una assoluta prelibatezza MA SOLO E SOLTANTO se mangiato nei posti giusti è il Ćevápčići, un salsicciotto di carne bovina e ovina tritata a cui vengono aggiunte particolari spezie che gli conferiscono un sapore unico al mondo.
La ricetta del Ćevápčići è segreta. Viene realizzato da pochissime macellerie specializzate di Sarajevo che poi lo vendono alle "Ćevabdžínica" dove avviene la cottura e la preparazione del piatto.Il Ćevápčići viene cotto su pietra riscaldata a legna e servito dentro al pane bosniaco chiamato
Sámun con un contorno di cipolle tritate.
Sui menú nelle rosticcerie o nei ristoranti, il ćevápi viene indicato in Kom, cioè quanti salsicciotti ci sono dentro al Sámun: 5 Kom, 10 Kom o 15 Kom.
Io lo presi da 5 kom ma me ne pentii subito!
Il piatto viene accompagnato da una specie di panna acida (che io personalmente non ho assaggiato) ma che, mi garantirono, conferisce ancor più sapore al piatto già di per sé buonissimo

2° classificato: Pita  - Bosnia 

Esistono tantissime imbottiture per la pita: carne e cipolle (con o senza panna acida e aglio), patate e cipolle, formaggio, spinaci, mele. Io ho provato quella di carne, quella di patate e quella di spinaci… buonissime!

3° classificato: Tafelspitz  - Austria
Il tafelspitz è il bollito di carne alla Viennese, piatto tanto delizioso quanto invernale. Non so in che modo avviene la loro preparazione ma il risultato è che la carne resta talmente morbida che non c'è bisogno di utilizzare il coltello per tagliarla. Eppure quando si prova a fare il brodo di carne in casa il risultato è che la carne è sempre secca e dura...mah!
Ci avevano suggerito un ristorante in pieno centro, Plachutta, famoso appunto per il suo tafelspitz insuperabile (http://www.plachutta.at/). Ed era vero...superlativo! I camerieri servono al tavolo una piastra calda sulla quale viene posta una pentola di rame contenente il brodo e la carne e a parte vengono serviti il rafano, la salsa all'erba cipollina e le patate arrosto. Una bontà assoluta!
Alcuni colleghi viennesi di Fausto gli avevano consigliato di assaggiarlo in un ristorante considerato la "bibbia" del Tafelspitz: Plachutta. (
4° classificato: Alpaca  - Perù
Mi rendo conto che pensare di mangiare un animaletto carino come quello qui sotto può sembrare un orrore.
Ma in Perù l’alpaca è un piatto che fa assolutamente parte dell’alimentazione normale, come per noi il pollo.
La carne, arrostita semplicemente, è buonissima e morbidissima..
5° classificato: Feta Saganaki  - Grecia
La feta, si sa, è il formaggio più famoso di tutta la grecia. Il Saganaki è il nome di un pentolino con 2 manici che in Grecia viene utilizzato per friggere. La feta Saganaki è, quindi, la feta passata nella farina e nell’uovo e poi fritta e servita caldissima accompagnata dal limone…. Mmmh buoooona! 

La pita è una sottilissima pasta fillo arrotolata ripiena di carne o verdure. Viene preparata dentro a dei grandi tegami, solitamente rotondi, nei quali viene arrotolata secondo cerchi concentrici. E' servita caldissima con o senza jogurt o Kíselo Mlijèko uno jogurt casalingo, spalmato sullo stesso piatto.

mercoledì 6 luglio 2011

Mostar: muezzin e campane

Oggi mia madre è a Mostar… prendo quindi spunto da questa sua escursione per parlarvi di questa cittadina della Bosnia, tristemente nota per il suo magnifico ponte che nella orribile guerra è andato distrutto.

L’arrivo a Mostar è triste. La periferia è ancora piena di zeppa di case bucherellate dalle granate ma vale davvero la pena passare una giornata in questo posto per il suo fascino, per la sua bellezza e per la cucina bosniaca che non mi stancherò mai di dire che è buonissima.

Dopo i pesanti bombardamenti del 1990 a Mostar si lavora senza sosta per ricostruire, rinnovare, tornare alla vita normale. Questo nuovo accanto al distrutto rende Mostar una città che parla un linguaggio complesso fatto di episodi che noi non possiamo capire e forse nemmeno immaginare.

Mostar, come Sarajevo del resto, è una città dagli abbinamenti azzardati che diventano armonia: vecchio e nuovo, oriente e occidente, cattolici e ortodossi, ebrei ed islamici.

Oltre alla cultura e alla storia Mostar deve il suo fascino particolare anche alla natura nella quale è incastonata: rigogliosa e incontaminata, tra montagne, rocce e il fiume Neretva di color verde smeraldo. Dal ponte decine di ragazzini si tuffano nel fiume per cercare il fresco e tutto intorno botteghe di rame, negozietti, moschee, torri, case basse conferendo al posto un sapore d’altri tempi.
Ci sono solo 2 consigli che mi sento di dare per una visita in questa città:
·         Il caldo è l’afa sono micidiali. Non so se l’estate in cui ci sono andata io era particolarmente calda ma credo di non aver mai avuto tanto caldo in vita mia. Se proprio non potete evitare di andarci ad agosto, meglio evitare le ore molto calde. Io purtroppo sono ripartita in giornata ma credo che sarebbe stato bello restarci per la sera e cenare lungo la sponda del fiume con tutta la città vecchia illuminata.
·         La città vecchia è fatta di un sali e scendi di viuzze con lastroni scivolosi di pietra. Non indossate come me degli infradito lisci di cuoio perché rischierete di cadere centinaia di volte.

giovedì 7 aprile 2011

Dubrovnik.. un gioiello bianco e rosso!

Questo post è dedicato a 3 mie amiche, nonché viaggiatrici, nonché assidue (?) lettrici di questo blog in fasce.
Per quest’estate queste mie 3 amiche stanno pensando di andare a Dubrovnik o comunque in Croazia…
E quindi... un post ci voleva proprio!!!
Fausto ed io abbiamo fatto il giro della Croazia nel 2009 e certamente ci ritorneremo perché è un paese che ha veramente tantissimo da offrire. Il mare è incantevole, la natura è stupenda e c’è tantissimo anche di culturale… solo per capirci… ci sono ben 7 e dico 7 località patrimonio dell’Unesco.  Una di queste è ovviamente Dubrovnik.
La Croazia ha un sito del Turismo che all’epoca io ho trovato veramente comodissimo: http://croatia.hr/it-IT/.
Nel nostro giro le tappe sono state: Dubrovnik, Monstar (Bosnia), Sarajevo (Bosnia http://vadoinviaggio.blogspot.com/2011/03/miss-sarajevo-dedicato-ad-emina.html ), Trogir, Spalato, Hvar, Dubrovnik.
Oggi vi parlerò di Dubrovnik


Aereo e trasferimenti:
Comodissimo volo Easyjet da Milano Malpensa direttamente su Dubrovnik. Il volo ci è costato pochissimo (60 euro) ma l’avevamo preso molto in anticipo. Stesso all’aeroporto abbiamo ritirato la mitica Opel corsa che ci ha accompagnato in tutto il giro.

Alberghi
Abbiamo trascorso il primo giorno nella baia di Zaton, a pochi km da Dubrovnik dove avevamo l’albergo:  il Paradis Aparthotel (costo 90 euro e notte).
L’albergo è nuovissimo, attrezzatissimo e pulitissimo, quasi tutte le camere sono piuttosto piccine ma hanno un terrazzino con vista mozzafiato sulla baia: un paradiso! Del resto con un mare così bello con l’accesso privato direttamente dall’hotel perché stare chiusi in camera?!  Il sito dell’albergo è http://www.paradis.com.hr/, noi comunque l’avevamo preso su booking.
Le ultime 3 notti della vacanza le abbiamo trascorse in un  altro albergo, l’ Aparthotel Villa Antea (90 euro a notte), proprio a Dubrovnik. La camera è molto carina, pulita e attrezzata, con un bel terrazzo. Due inconvenienti: innanzitutto per arrivare al centro di Dubrovnik è necessario prendere o la macchina o l’autobus e poi, nonostante sia un 4 stelle, non prevede la pulizia delle camere.
Il sito dell’albergo è http://www.villa-antea.hr/. Anche questo, comunque, l’avevamo preso su booking.

Se non siete della categoria "organizzatissimi" all'aeroporto e lungo la strada ci sono moltissime persone che propongono appartamenti.


Cosa vedere assolutamente:
Vista dall’alto. Indimenticabile: un gioiello bianco sul mare con tutti i tetti rossi.

Passeggiata nel centro. Affascinante: soprattutto di sera quando la città è valorizzata dall’illuminazione sapiente che obbliga chiunque a soffermare lo sguardo su questo o quel particolare.
Baia un po’ isolata non troppo lontana da un famoso Hotel, l’Hotel Argentina. Caraibica: spiaggia bellissima, il mare trasparente e tutta la cittadina di Dubrovnik in lontananza... 

Mangiare e bere (i ristoranti ci erano stati consigliati da un collega croato di Fausto, massimo esperto mondiale del mangiar bene)
Peskaria, proprio sul porto: E’ un posto molto alla buona, popolare tra la gente del posto. La location è bella e si mangia abbastanza bene. Il piatto forte sono le cozze. Prezzo contenuto.
Ristorante Gverovic http://www.gverovic-orsan.hr/ , nella baia di Zaton. Ristorante elegante e direttamente in acqua... non è molto economico però ne vale davvero la pena!
Jazz cafè in una delle piazze principali della città: musica veramente ottima e i tavolini occupano una piazza intera!

Buone vacanze!!!!

giovedì 24 marzo 2011

Miss Sarajevo - Dedicato ad Emina

Estate 2009.... meravigliosa vacanza tra Croazia e Bosnia...

Ci sono tante cose da dire su questa sorprendente vacanza, che senz'altro dirò a breve con dovizia di particolari, ma per il momento vorrei parlarvi "solo" delle sensazioni che ci ha regalato Sarajevo... una città che mi è rimasta nel cuore.

Dedico questo post alla dolcissima Emina, l'amica bosniaca che ci ha accompagnato nelle nostre giornate in questa città bellissima.

Siamo andati a Sarajevo in occasione del Sarajevo Film Festival (http://www.sff.ba/), che si tiene ogni anno nel periodo estivo.
Se non avete ancora programmi per quest'estate fateci un pensierino...
innanzitutto perchè è un festival molto interessante che promuove in particolar modo film di registi indipendenti, e poi perchè sicuramente il festival è il momento migliore per apprezzare la vitalità, l'energia e la voglia di rinascita di questa città che non vive, stra-vive.
Sarajevo è una città che non ha voglia di dormire, i bar e i ristoranti sono sempre stra-pieni di gente che chiacchiera e chiacchiera e chiacchiera come se avesse tanto tempo da recuperare.
Non ci sono tanti turisti, è proprio gente del posto che ha "sete di aria aperta", che apprezza il rituale del caffè, da bere rigorosamente seduti e con calma.

Grazie ad Emina e a suo fratello abbiamo assaggiato tutte le meraviglie della cucina bosniaca... che vi garantisco è deliziosa!
Ma soprattutto grazie a loro abbiamo potuto apprezzare l'immensa gentilezza e disponibilità della gente di questo paese. Il loro senso dell'ospitalità è talvolta quasi imbarazzante e l'orgoglio di appartenere alla loro terra ci ha fatto vergognare di quante volte parliamo male del nostro paese.

Speriamo col cuore di poter ricambiare quanto prima la loro ospitalità..

Questo post non può che finire con la canzone che ha rappresentato la rinascita... Miss Sarajevo...

 Is there a time for keeping your distance
A time to turn your eyes away
Is there a time for keeping your head down
For getting on with your day
Is there a time for kohl and lipstick
A time for cutting hair
Is there a time for high street shopping
To find the right dress to wear
Here she comes
Heads turn around
Here she comes
To take her crown
Is there a time to run for cover
A time for kiss and tell
Is there a time for different colours
Different names you find it hard to spell
Is there a time for first communion
A time for East 17
Is there a time to turn to Mecca
Is there time to be a beauty queen
Here she comes
Beauty plays the clown
Here she comes
Surreal in her crown
Dici che il fiume
Trova la via al mare
E come il fiume
Giungerai a me
Oltre i confini
E le terre assetate
Dici che come fiume
Come fiume...
L'amore giunger
L'amore...
E non so più pregare
E nell'amore non so più sperare
E quell'amore non so più aspettare
Is there a time for tying ribbons
A time for Christmas trees
Is there a time for laying tables
And the night is set to freeze