Strana questa cosa dei viaggi, una volta che cominci, è difficile fermarsi. È come essere alcolizzati.
(Gore Vidal, La statua di sale, 1948)

martedì 28 febbraio 2012

Provenza "alternativa"

È passato troppo tempo dall’ultimo post ma il tempo è poco, sempre incredibilmente poco. Ad ogni modo… l’importante è recuperare appena possibile!
Da un punto di vista di viaggi, febbraio è il mese “delle dolci attese” perché si inizia a parlare delle vacanze, del ponte di Pasqua e si scannerizzano tantissime mete nella speranza che la bella stagione arrivi prima.
Quest’anno, però, un anticipo di bella stagione l’abbiamo inaspettatamente trovato all’epifania quando siamo partiti alla volta di una “provenza senza lavanda” e abbiamo trovato sole, cielo terso e 20 gradi!
Ma.. procediamo con ordine… Qualche tempo fa sul nostro fedelissimo Traveller avevamo letto un articolo dalle foto affascinanti di una Provenza lontana dalle mete più battute. Si parlava di una Provenza “arrampicata”, senza lavanda ma con alberi di ulivo e vigneti. Le foto erano così belle e l’articolo così suggestivo che abbiamo deciso di andarci per la Befana. E così ci siamo organizzati per andarci alla Befana.
Si tratta di un gruppo di paesini (Fayence, Bargemon, Tourrettes su lup, Montauroux) strategicamente posizionati ad una sessantina di chilometri dalla costa azzurra e ancor meno da Grasse (il paese dei profumi) procedendo verso l’interno, tutti arroccati sulle montagne e collegati tra loro da meravigliose strade immerse nei vigneti e negli ulivi.
Anche se molte attività erano chiuse per il periodo invernale, ciascuno di questi paesini meritava una breve visita da prendere con calma.

Un plauso particolare al B&B che avevamo prenotato (La moulin de la camandule a Fayence, http://www.camandoule.com/en/hotel-restaurant-fayence.htm ): un antico multino ristrutturato, immerso nel verde, circondato da una vista bellissima e con camere dal sapore super provenzale.
Assolutamente all’altezza delle camere anche il ristorante dell’albergo, L’Escourtin, in cui  anche se non a prezzi bassissimi abbiamo mangiato (e bevuto) in maniera divina in una sala stupenda con un enorme camino acceso e parti dell’antica struttura lasciate a vista.