Strana questa cosa dei viaggi, una volta che cominci, è difficile fermarsi. È come essere alcolizzati.
(Gore Vidal, La statua di sale, 1948)

mercoledì 4 maggio 2011

Los Roques... un paradiso in terra!

Oggi voglio parlarvi di un posto indescrivibile: Los Roques.
E’ passato quasi un anno da quando ci siamo andati e, ancora adesso, ogni tanto ho i sintomi da pubblicità della costa crociere:“sono appena tornato”.

Innanzitutto qualche coordinata geografica: l’arcipelago di Los Roques si trova in Venezuela, a circa una mezz’oretta di volo da Caracas. La sua collocazione più o meno all’altezza dell’equatore determina un clima stupendo per tutto l’anno. Sole sole sole sole.

Come arrivarci:
Per arrivarci è necessario prendere un piccolo aeroplanino da Caracas (si si quello che qualche anno fa è tragicamente caduto)….
Prima di partire per il Venezuela parenti e amici ci avevano terrorizzato sulla pericolosità di questi aerei al punto che sono arrivata all’aeroporto piuttosto agitata. Quest’agitazione è aumentata alla vista dell’aeroplanino (piccolo e datato), del pilota (ancor più datato) e del criterio di distribuzione dei 10 passeggeri su due aerei (in base alla stazza per equilibrare il peso).
Ma a quel punto ero lì, mi sono allacciata la cintura e ho sperato che andasse tutto liscio.
Appena l’aereo si è alzato in volo, però, sono stata contentissima di averlo fatto… Mare dai toni intensi del verde e del blu con atolli sparsi qua e là…
Nota organizzativa: Tenete presente che su questi aerei sono consentiti al massimo 10 kg di bagaglio. Se ci si arriva (come noi) dopo un viaggio più lungo si può richiedere o all’albergo di appoggio a Caracas o all’accompagnatore di Caracas di custodire la parte rimanente dei bagagli (chiaramente a pagamento). Per il resto 10 kg sono più che sufficienti per una settimana a Los Roques: non serve niente che non siano costumi, pareo, infradito e creme solari… un sogno!



Di cosa parliamo:
Appena atterri ti rendi conto di essere arrivato in un altro mondo… ci sono 200 metri di pista asfaltata e basta: tutto il resto è solo sabbia. Non esiste l’aeroporto, né il banco per il controllo passaporto: sceso dall’aereo prendi da solo i tuoi bagagli e l’assistente della tua struttura ti accompagna, a piedi, dalla pista all’albergo...
L’unica isola abitata dell’arcipelago è Gran Roque. E’ un’isola con 500 abitanti, senza strade asfaltate, senza macchine, senza motorini, con alberghi tutti senza tv.
Gli “alberghi” sono tutte strutture molto piccole (si chiamano posadas), con massimo 5-6 camere a conduzione più o meno familiare.
Se vi piace il lusso, il glamour e l’etichetta non ci andate: non è un posto per voi!
Los Roques è un parco naturale protetto e tutto, dall’architettura ai turisti, devono sottostare alle regole del parco: niente resort ma solo strutture molto piccole e semplici, aria condizionata solo in alcune strutture, e in alcune posadas acqua calda solo in alcune ore del giorno.
Ma a parte il fatto di essere un parco protetto l’arcipelago è volutamente rimasto un paradiso incontaminato. Tutto è semplice, cordiale, puro relax lontano dal mondo.

Dove alloggiare
Noi siamo stati alla posada Caracol. http://www.caracolgroup.com/it/index.cfm/posada-caracol/, una delle poche posadas dell’isola con aria condizionata, barca propria e con affaccio direttamente sul mare.
E’ una posada di conduzione italiana, con 4 camere in tutto, carine e semplicissime.
Siamo stati divinamente, coccolati fino all’inverosimile in un’atmosfera da sogno!
Colazione e cena vengono serviti davanti alla posada, a 3 passi dal mare. Ci sono 4 tavolini da 2, separati ma sostanzialmente uno attaccato all’altro in modo tale che la sera si può chiacchierare tutti insieme mentre si cena.  Il cuoco è bravissimo e ogni sera propone di secondo il pesce che è stato pescato quel giorno stesso proprio davanti alla posada (della serie dal produttore al consumatore). Chiaramente se non vi piace il pesce è un problema perché la carne non è prevista. Se proprio vuoi mangiarla devono ordinarla a Caracas e arriva dopo un paio di giorni.

Cosa fare
Dopo la colazione la mattina ti portano con la barchetta su una delle isole dell’arcipelago: non sto qui a descriverle tutte perché sono tutte INDIMENTICABILI. Ti lasciano su questa isoletta deserta con l’ombrellone, le sedie a sdraio e un mega frigo con dentro bibite a volontà, panini e snacks.
A volte stesso gli escursionisti che ti hanno accompagnato sull’isoletta restano lì con te per farti vedere i fondali, le tartarughe, le stelle marine. E la cosa affascinante è che lo fanno per puro amore nei confronti del mare, della natura, dei pesci e della vita che conducono in quel mondo a parte.
Altre volte ti accompagnano e vanno via per poi passare a riprenderti all’orario prestabilito.
Solo per avere un’idea… ecco qualche foto!

Francisqui
Noronqui


 Crasqui
Madrisqui
Cayo de Agua

Quando si rientra dal mare ti aspettano con uno spuntino e, prima di cena, ti portano l’aperitivo mentre sei lì a rilassarti sui lettini fronte mare. E magari restano lì con te a chiacchierare e a bere in questo clima di relax assoluto.
Dopo cena non c’è molto da fare… ci sono 2-3 locali in cui poter andare a bere qualcosa (rhum santa teresa) e continuare a chiacchierare per poi tornare scalzi, stanchi ma felici alla posada prima di un altro giorno di paradiso vero!

………….sono appena tornata!!...................

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