Strana questa cosa dei viaggi, una volta che cominci, è difficile fermarsi. È come essere alcolizzati.
(Gore Vidal, La statua di sale, 1948)

mercoledì 17 ottobre 2012

Dreaming of .. Bermuda

Nell’organizzare le scorse vacanze abbiamo passato un po’ di tempo alla ricerca del modo per abbinare qualche giorno di mare al tour in Canada che avevamo già deciso. Un pomeriggio siamo andati alla fiera del turismo (BIT) a Milano e quasi per caso ci siamo avvicinati allo stand delle Bermuda. Ci hanno spiegato che questo arcipelago di isole è piuttosto vicino alla costa atlantica degli stati uniti e, proprio per questo, è facilmente raggiungibile anche da città del Canada come Toronto e Montreal.
Non avevamo molte informazioni ma, più che altro per curiosità, abbiamo preso un depliant e abbiamo deciso di andarci più che altro perché era il mare più vicino al Canada Atlantico e meno soggetto a pericoli uragani (essendo Caraibi ma decisamente più a nord rispetto a tutto il resto). In realtà però non sapevamo bene cosa aspettarci: paradiso di golfisti, terra di matrimoni iper chic per americani iper ricchi, spiagge da sogno che però ci sembravano incredibilmente ritoccate con Photoshop (sabbia troppo rosa, mare troppo blu, cielo troppo azzurro…) ci facevano essere piuttosto scettici.
Prima di dire come ci siamo trovati, quello che abbiamo visto e cosa abbiamo portato a casa da questa vacanza ecco qualche consiglio pratico:
  • Noi abbiamo volato con American Airlines da Toronto via New York. Dagli Stati uniti si tratta davvero di meno di 2 ore di volo con più opzioni al giorno.
  • Per dormire abbiamo prima cercato qualche albergo su booking: solo resort tanto belli quanto cari. Abbiamo però visto che sul depliant che avevamo preso al BIT suggerivano, come sistemazione autentica sull’isola, appartamenti all’interno di case coloniali fittate dai bermudiani. Cercando un po’ su internet abbiamo trovato il sito www.bermudagetaway.com che ha una grande varietà di appartamenti e residence e da lì abbiamo scelto un appartamento nella cittadina di St George per circa 110 dollari di bermuda (il loro dollaro è ancorato a quello americano) a notte.
  • Il sito ufficiale del turismo di Bermuda è molto utile e dà davvero molti utili suggerimenti http://www.bermudatourism.it così come il sito http://www.gotobermuda.com/
  • L’arcipelago è costituito da più isolette collegate tra loro attraverso ponti artificiali. Ci sono due centri più “grandi”, uno è Hamilton e l’altro è St George, la vecchia capitale. Per quella che è stata la nostra esperienza Hamilton è in assoluto il posto più brutto di tutto l’arcipelago. Boutique di lusso, ristoranti scintillanti, americani a non finire.. Insomma un posto molto “glam” che mal rispecchia, anzi non rispecchia affatto, la vera anima e la vera natura delle Bermuda. Se si amano i locali e la gran comodità Hamilton è il posto giusto ma penso che sia abbastanza inutile andare in un paradiso terrestre dall’altra parte del mondo per avere gli stessi negozi (inavvicinabili) e le stesse comodità che puoi trovare a Saint Tropez (certo con un mare comunque un po’ diverso J). Hamilton a parte l'isola è abbastanza selvaggia con la comodità, però, di avere delle buone strade a disposizione.
  • Non è possibile, per uno straniero, noleggiare automobili. E’ invece consentito fittare un motorino. Non ci sono tantissimi noleggiatori. Quello che va per la maggiore e ha vari “punti vendita” è Oleander http://www.oleandercycles.bm/. Consiglio molto molto caldamente di prendere il motorino. E’ indispensabile per godere a pieno della bellezza dell’isola.
  • Tutti i posti chiudono molto presto. Non so a Hamilton ma a St George è praticamente impossibile mangiare oltre le 21.30.
  • All’aeroporto di Bermuda non c’è il money Exchange e accettano solo ed esclusivamente dollari di bermuda o dollari americani quindi munitevi prima di arrivare!!! (non come noi, che ci siamo trovati senza un dollaro con cui pagare il taxi dall'aeroporto all'appartamento)

Fatte queste doverose premesse organizzative veniamo all’isola.
Bermuda è stato, per me, un posto assolutamente al di sopra di ogni possibile aspettativa. Se pensi al paradiso sicuramente pensi ad un posto molto simile a queste isolette sparute in mezzo all’oceano dai colori incredibili. Non era Photoshop quello che vedevamo sul depliant ma la natura di queste spiagge dai colori sensazionali.
Le spiagge sono tantissime, tutte bellissime:
  • Turtle bay, Clearwater bay e Long bay al nord dell’isola, imperdibili per la loro sabbia bianchissima,il mare cristallino e praticamente nessuno in spiaggia.
  • Tobacco bay, sempre a nord dell’isola, più “affollata” e con addirittura un bar sulla spiaggia che al tramonto è assolutamente incantevole.
  • Tutte le spiagge di southshore (horseshoe bay, Warwick, ..) con una sabbia di corallo rosa che ti sembra finta a circondare un’acqua che va dall’azzurro intenso al verde smeraldo, tutte incontaminate con anse e baie assolutamente deserte sulle quali vorresti che le giornate non finissero mai.
  • Church bay, praticamente il paradiso dello snorkeling.
I Bermudiani che come aspetto fanno pensare ai giamaicani, con la loro pelle scurissima e le treccine, sono un popolo cordiale a livelli incredibili. Se ti incontrano per strada ti salutano, cercano di aiutarti se hai bisogno di una mano anche se non chiedi aiuto. Abbiamo chiesto indicazione ad un tassista che ci ha accompagnato per 20 km e poi è tornato indietro. La nostra proprietaria di casa all’arrivo, sapendo che non eravamo riusciti a cambiare gli euro in dollari, non solo ci ha dato i soldi per pagare il taxi ma ci ha anche prestato dei soldi per fare colazione.
Sono pigri e rilassati e l'ultima parola che ti viene in mente quando li osservi è "operosità" perché li vedi per strada a lavorare lentamente, a chiacchierare, come se la frenesia fosse una parola non contemplata nel loro vocabolario. Una signora si è fermata una sera accanto al nostro motorino invitandoci ad andare piano dicendoci “take your time”: per loro praticamente un intercalare.
St George è l’emblema dello spirito bermudiano. Poche case (tutte rigorosamente colorate, perché l’allegria a Bermuda è un fatto serio), pochissimi ristoranti, piccoli negozietti. Tra i pochi ristoranti un plauso speciale a Whahoo (dal nome di un pesce che abbiamo assaggiato) http://www.wahoos.bm/about.asp. un posticino delizioso, in cui si mangia bene, si spende il giusto e l’atmosfera sulla terrazza direttamente sul mare è meravigliosamente rilassata.
Insomma.. voto 10 e lode!

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