Strana questa cosa dei viaggi, una volta che cominci, è difficile fermarsi. È come essere alcolizzati.
(Gore Vidal, La statua di sale, 1948)

venerdì 2 dicembre 2011

Thailandia...parte 2

Siamo partiti all’alba da Bangkok con la nostra guida e l’autista diretti verso il ponte sul fiume Kway (quello del film). Nel tragitto un po’ abbiamo dormito e un po’ abbiamo chiacchierato con la guida, una donnina simpatica sulla quarantina, single, secondo la quale gli uomini occidentali vanno in Thailandia alla ricerca del McDonald’s dell’amore.
Dopo circa 3 ore siamo arrivati al museo della cosiddetta “ferrovia della morte”, la linea ferroviaria costruita per unire la Thailandia alla Birmania durane la seconda guerra mondiale. (ndr: Il nome deriva dal fatto che per la costruzione furono impiegati i prigionieri di guerra, in gran parte americani, che per le dure condizioni lavorative morivano di stenti e di fame. La ferrovia non venne completata e ancora oggi è percorribile in treno solo un piccolo tratto, da Kanchanaburi al capolinea di Nam Tok.)
Dopo aver visitato il museo e visto il ponte ricostruito, abbiamo preso il treno per il breve tratto percorribile. Il treno era sporchissimo e vecchissimo ma era l’unico modo per vedere alcuni punti bellissimi di questo fiume immenso che taglia la giungla e tutti i villaggi sorti sulle sponde.
Ad ogni fermata salivano sul treno dei venditori ambulanti di cose da mangiare per percorrere il tratto tra una fermata all’altra girando tra i vagoni. Dopo poco però, tutti ma proprio tutti si lasciavano vincere dalla pigrizia di indole e da quella dovuta al caldo e si sedevano. Sti thailandesi!

 
Da Nam Tok ci siamo diretti al mercato galleggiante più famoso di tutti: Damnoen saduak. Non so in mezzo a tutti quei souvenir quanto sia rimasto di autentico ma per me è stata una esperienza meravigliosa…Guardate le foto!!!
Oltre al mercato abbiamo fatto il tradizionale giro sugli elefanti (sono fissati con gli elefanti) e abbiamo assistito ad uno spettacolino di scimmie ammaestrate (che però mi ha fatto un po’ tristezza).
Nota di colore 2: la signora che vendeva i biglietti per gli elefanti ci ha chiesto se volevamo acquistare anche un cesto di banane per incentivare l’elefante a camminare qualora si fosse fermato. Io le ho risposto di si e ho aggiunto “ma prima di dargliele devo sbucciarle?”… mi ha guardato come se fossi un marziano idiota.


Da Nam Tok ci hanno accompagnato al nostro Jungle Resort, un complesso tutto in legno posizionato sul fiume nel bel mezzo della giungla con  tante piccole villette. Appena arrivati siamo stati presi da un’euforia incredibile: che posto particolare!
Dal resort abbiamo fatto un giro sulle barche tipiche (le long tails boat) e abbiamo visitato delle grotte (mamma mia che faticaccia per arrivarci) con formazioni calcaree dalle forme più disparate.
Nota di colore… mentre il “custode” delle grotte ci faceva fare il giro alzo gli occhi e vedo un tappeto di pipistrelli sotto al soffitto. Lancio un urlo e scappo fuori decisa a non rientrare mai più. L’omino, che non parlava inglese, in qualche modo cerca di farmi capire che dovevo per forza rientrare altrimenti non c’era modo di tornare al punto di partenza (bugia!)…mamma mia ma che schifooo…
Per ricchi 6 euro (per un’ora!!!) abbiamo provato per la prima volta le meraviglie dei massaggi thailandesi nel centro benessere del resort. Tutti i miei muscoli contratti da un anno di computer hanno ringraziato con affetto :-)
Alla prossima!

2 commenti:

  1. invidia, tremenda invidia!ma sono felicissima per te, per voi!Grazie per aver fatto viaggiare un pò anche me...

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  2. Un vero sogno scoprire Le isole della Thailandia
    http://www.viaggithailandia.net/itinerario-thailandia-isole.php

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