Strana questa cosa dei viaggi, una volta che cominci, è difficile fermarsi. È come essere alcolizzati.
(Gore Vidal, La statua di sale, 1948)

martedì 26 aprile 2011

Langhe(shire): La Toscana a due passi da casa!

Attenzione: Se siete dei soggetti inappetenti o, peggio ancora, astemi non troverete in questo post nulla che possa interessarvi!

Siamo reduci da una Pasqua in Piemonte, nella zona delle langhe da noi ribattezzate “il Langhe-shire”.

Siamo partiti sabato da Milano, direzione Roddi un piccolo paesino tra Alba e Barolo…
Visto che ci eravamo aggregati ai nostri amici fedelissimi per passare insieme a loro la Pasqua non avevamo approfondito più di tanto la zona e, onestamente, pensavamo di trovarci in un paesaggio più “anonimo”.
E invece, facendo pochissima strada da Milano (appena 160 km) ci siamo trovati nel bel mezzo di un paesaggio che ci ha fatto tanto pensare alla nostra amatissima Toscana…

Alba, Barolo, Grinzane Cavour, Serralunga d’Alba sono stati una scoperta davvero piacevolissima…
Innanzitutto c’è da dire che tutta la zona basa il suo turismo sui circuiti enogastronomici, sapientemente valorizzati con iniziative varie ed eventuali. La verità è che possono veramente permettersi di farlo: le Langhe sono la patria del barolo, del barbaresco, del dolcetto d’alba, del nebbiolo e del barolo chinato che accompagnano alla grande tartufo, nocciole, fassone, formaggi e asparagi.
Il vino è talmente protagonista di queste zone che a Barolo hanno dedicato un museo al vino ed un museo ai cavatappi!
E la cornice non è assolutamente da meno: paesaggi stupendi, vallate infinite, vigneti a perdi vista e casali qui e lì che fanno scattare il solito discorso: “ragazzi ma perché non molliamo tutto e apriamo un agriturismo?”.
Addentrandoci nei vari paesini, poi, abbiamo scoperto che in molti di essi ci sono dei castelli di epoca più o meno rinascimentale, la maggior parte dei quali è stata allestita ad enoteca regionale con l’immancabile degustazione (il giorno in cui noi siamo andati al castello di Serralunga d’Alba, ad esempio, c’era una degustazione di barolo chinato e cioccolato…). Per vedere dove sono e quali sono le iniziative in corso http://www.castellilangheroero.it/.
Dove mangiare e dormire
Noi abbiamo dormito in un agriturismo che si chiama “Il vigneto” a Roddi (www.ilvignetodiroddi.com). Dalle foto che avevamo visto sul sito ci aspettavamo delle camere più belle, ed invece erano piuttosto essenziali e piccole ma con un giardinetto vista vallata fantastico.
I nostri amici fedelissimi, invece, hanno dormito alla Tenuta Carretta a Piobesi d’alba (www.tenutacarretta.it) in una camera spaziosa, ben arredata e romantica: consigliassimo. Intorno alla tenuta ettari ed ettari di vigneti di proprietà della stessa famiglia che produce, a quanto pare, 400.000 bottiglie di vino all’anno… that’s life J
Noi siamo stati alla tenuta anche per il pranzo di Pasqua, ma non so se a causa del giorno festivo e dei tanti coperti, siamo rimasti soddisfatti ma non entusiasti…

Siamo invece rimasti letteralmente estasiati la sera prima, a cena in un posto che i nostri amici avevano scovato su Tripadvisor: la Volta Rossa a Roddi (http://www.lavoltarossa.it/)
Il nostro giudizio, unanime, è stato 10 e lode. Dall’antipasto ai dolcetti gentilmente offerti dal cuoco vicino al caffè è stato tutto squisito ed accompagnato da un’incredibile gentilezza del cuoco e di sua moglie (unici gestori del ristorante) in una sala piccola, carina e molto accogliente. Abbiamo preso tutti piatti diversi e poi abbiamo assaggiato le varie cose ma i ravioli di brasato si sono rivelati i vincitori assoluti!
A Pasquetta, invece, abbiamo pranzato al ristorante del nostro agriturismo visto che pubblicizzavano molto il cuoco (a quanto pare famoso e stellato Michelin).
Beh.. in effetti abbiamo dovuto convenire che le stelle non si danno a caso perché il pranzo è stato buonissimo, in una sala con una vista sulla vallata incantevole. Veramente da provare!

Come potete immaginare dopo questo weekend è obbligatorio un mese di dieta super rigida ma ne è valsa la pena!

PS. Vi consiglio vivamente la vignetta sul tema dell'amica fidata http://fingersonfire.blogspot.com/2011/05/il-risultato-del-weekend-pasquale-2.html?spref=fb

giovedì 21 aprile 2011

Budapest

Qualche giorno fa un amico mi ha detto “dovresti mettere un articolo su Budapest, io devo andarci!”… ed eccomi qua!

Allora… io sono stata 2 volte a Budapest: una volta insieme a Fausto ed una volta insieme ai miei genitori e a mia sorella.
Entrambe le volte la città mi è piaciuta tantissimo, soprattutto per la bellezza della sua architettura elegante e romantica.
Lo stile della città è quello di Praga, o se vogliamo di Vienna, ma è più “vera” di Praga (o almeno questa è l’impressione che ha dato a me) e meno austera di Vienna.

Probabilmente per la sua posizione molto centrale nell’Europa, nel corso dei secoli è stata occupata molte volte: dai mongoli, dai turchi e dagli Asburgo.
Dei turchi è rimasta la cucina molto “saporita” e speziata e degli Asburgo sono rimaste le costruzioni “importanti”, sia per dimensioni che per ricchezza.
Ma procediamo con ordine…

Cosa vedere
La città è divisa in due parti: Buda e Pest, separate l’una dall’altra dal fiume Danubio attraversato da ponti stupendi.
Per alloggiare io consiglio Pest, che è la zona in cui la sera c’è più movimento.
Buda, invece, è la zona più antica della città ed è meraviglioso visitarla di giorno.

Basilica di Santo Stefano (Pest)
E’ una basilica molto bella (e con ingresso gratuito) in una bella piazza. Quando ci sono stata la prima volta ci siamo imbattuti in una parata militare molto suggestiva. La seconda volta, con la mia famiglia, abbiamo deciso di salire fino su alla Cupola... la vista dall'alto di tutta la città è bellissima!





Edificio del Parlamento (Pest)
E’ un edificio maestoso, stupendo (tra l’altro il più grande edificio parlamentare d’Europa). Incantevole la vista da Pest, indimenticabile quella dall’alto di Buda

Castello (Buda)
Il castello di Buda sovrasta, con tutta la sua bellezza, sul fiume Danubio.


Piazza degli eroi (Pest)
E’ una piazza ampia, circolare, con al centro il memoriale per gli eroi dell’Ungheria deceduti. In cima alla statua c’è l’Arcangelo Gabriele con la Corona Ungherese nella mano destra e la Croce Doppia nella sinistra. Alle spalle della statua ci sono due colonnati, ognuno dei quali ritrae 7 personalità importanti della storia dell’Ungheria.
Vicino a questa piazza c’è un parco. Io suggerisco di farci un giro perché sembra un angolo incantato, con laghetti artificiali, piccole chiesette (noi abbiamo beccato un matrimonio) e ponti levatoi.
All’interno di questo parco c’è una statua, la cosiddetta Statua dell’Anonimo.  La leggenda vuole che chi tocca la penna dell’anonimo diventerà un grande scrittore. La statua non è il massimo perché è un po’ cupa però vale la pena passarci per uno scatto.






Váci utca
È una delle vie principali del centro piena di negozi (eleganti o anche dozzinali)

Chiesa di Mattia (Buda) e Bastione dei Pescatori (Buda)
Imperdibile la vista da qui su. Con Fausto ci eravamo fermati a prendere qualcosa da bere ai tavolini del bar proprio lungo il bastione, in zona tattica per fare milioni di fotografie di Pest, dell’edificio del parlamento e del Danubio dall’alto.



Cosa e dove mangiare
La cosa assolutamente da non perdere è ovviamente il goulash, proprio di origine ungherese.
E’ una sorta di spezzatino con verdure, pomodoro e vino rosso, molto piccante.
Esiste anche la zuppa di goulash, decisamente poco calorica ma molto buona.
Suggerisco:
Gerbeaud: caffè e pasticceria storici alla fine di Vaci Utca. http://www.gerbeaud.hu/.

Se invece volete mangiare a Buda potete provare http://www.alabardos.hu/

Cosa tipiche da fare
Suggerirei di cercare uno spettacolo anche in piccoli teatri di musica e danza tradizionale. A noi è piaciuto moltissimo.




Considerando la quantità di low cost che arrivano a Budapest... cosa aspettate!??!?!

lunedì 18 aprile 2011

El Puerto de Santa Maria - Una sosta relax

Nell'organizzazione del giro spagnolo, ci eravamo messi alla ricerca di un posto vicino Cadice per la tappa successiva a Siviglia (http://vadoinviaggio.blogspot.com/2011/04/magia-sivigliana.html). Leggendo un pò di blog e commenti avevamo optato per questo paesino di mare, molto popolare per le vacanze degli spagnoli., a circa 100 km da Siviglia e ad una ventina di km da Cadice.
Quando ci siamo arrivati come prima tappa abbiamo sperimentato l'ospedale, visto che a Siviglia ero inciampata per strada e nel giro di un paio d'ore avevo l'alluce gigantesco e viola che mi faceva un male terribile. E' rimasta negli annali la figuraccia di Fausto col radiografo "Dottore rumpido o non rumpido?", e il dottore risponde: "No es rotto, ma se dice rotto!"

Dove dormire
Il nostro albergo era stupendo!!! Centralissimo e bellissimo, con stanze grandi e spazione e spazi comuni belli e curati  http://www.hotelbodegareal.com/ (circa 100 euro a camera a notte). L'albergo, tra l'altro, ci ha accolto con un apertivo di benvenuto: uno sherry secco a stomaco vuoto che ci ha mezzi tramortiti!


Cosa visitare
Cadice: Devo dire che questa cittadina, nonostante sia così famosa, non mi ha molto entusiasmato. La parte storica certo è gradevole ma non sensazionale e il lungomare è carino ma niente di stupefacente. Dalla parte del mare c'è una lunga spiaggia chiamata "Copacabana" ma credo che i brasiliani non sarebbero molto d'accordo sulla somiglianza.


Spiagge di Valdelagrana e Vista Hermosa: sono due spiagge sabbiose, incredibilmente ampie. Costo per noleggiare ombrellone e lettino bassissimo (tipo 3 euro tutto il giorno).  Si sta benissimo, non c'è troppa folla e la spiaggia è costeggiata da un bel lungomare pieno di baretti e negozietti.  Io personalmente non ho fatto il bagno perchè l'acqua, essendo oceano, era troppo fredda per me ma c'erano temerari che si lanciavano!



Fabbrica dello Sherry Osborne: Proprio al Puerto de Santa Maria c'è una delle sedi più grandi di Osborne, un produttore di Sherry molto famoso. (quello dei tori neri giganti disseminati per tutta la Spagna)
Il sito ufficiale è questo: http://www.osborne.es/.  Noi ci siamo andati per una visita guidata: ti spiegano la produzione, ti fanno vedere come si conserva e ovviamente c'è la possibilità di acquistare questa o quella tipologia di sherry e tutti i possibili gadget di merchindising.



Cosa fare la sera:
El Puero de Santa Maria è proprio uno di quei classici paesini di mare: lungomare, ristoranti, giostrine e passeggiata.
Per cenare ovviamente il pesce la fa da padrone: merluzzo, baccalà, pescecane, pescespada ecc. ecc.
Il mio consiglio è di mangiare nelle taverne alla buona e non nei ristoranti... sono più buoni, più economici e più caratteristici. Se vi va bene un posto in cui non c'è da formalizzarsi è da suggerire il ristorante Casa Paco, taverna con tovaglie di carta proprio sul lungomare (C/ Ribera del Marisco). Dal menù è possibile ordinare anche mezze porzioni, tapàs e porzioni intere in modo tale che, volendo, si possono assaggiare più pietanze!
Da provare: Pavìas de Merluzas! (merluzzo fritto).
Dopo cena sono tantissimi i localini per bere qualcosa, sia lato mare che nelle stradine interne...

Che dire.. El puerto de Santa Maria è stata proprio una bella parentesi relax nella nostra vacanza andalusa!

mercoledì 13 aprile 2011

Magia sivigliana


Una delle destinazioni papabili dei miei genitori (anch’essi molto amanti dei viaggi) per le vacanze estive di quest’anno è l’Andalusia.
Ho quindi deciso di preparare un post dedicato a loro che magari possa invogliarli ad andare davvero in questi posti meravigliosi.

Fausto ed io siamo andati in Andalusia nell’estate del 2007. Le tappe sono state: Malaga, Granada, Cordoba, Siviglia, Cadice, Puerto de Santa Maria, Tarifa, Ronda, Malaga.

Faccio tre premesse:
  • Anche se abbiamo toccato molti posti non è stato un viaggio stancante: gli spostamenti avvengono su strade comode con indicazioni chiarissime e buona parte dei chilometri che si percorrono si rivelano piacevoli soprattutto per i paesaggi bellissimi che ci sono da vedere.
  • Per quanto riguarda la lingua, la Spagna è un paese “facile” per noi italiani. E’ sufficiente che l’interlocutore parli un po’ più lentamente e si riesce a comprendere tutto e a farsi capire senza problemi.
  • In pieno agosto fa effettivamente molto caldo. Per godere a pieno dei posti e della vacanza, tutti (andalusi compresi) consigliano, se possibile, di andarci o a giugno o a settembre.
In questo post vi indicherò innanzitutto le distanze da un posto all’altro in modo tale da potervi rendere conto dei chilometri a cui andreste incontro, e poi vi parlerò di Siviglia, che insieme a Cordoba, è la mia preferita.

Distanze:
Malaga – Granada 130 km
Granada – Cordoba 200 km
Cordoba – Siviglia 150 km
Siviglia – Cadice 120 km
Cadice – Tarifa 100 km
Tarifa – Ronda 130 km
Nel caso si volesse andare da Malaga direttamente a Cordoba si riducono di molto i km (Malaga – Cordoba 160 km).


Come arrivare:
A Siviglia si può arrivare da Napoli e Roma con voli Iberia o, per arrivarci più a basso costo, con Vueling e Ryanair. Stesso discorso per Malaga.
Noi avevamo noleggiato su e-noleggio (http://www.enoleggioauto.it/) l’auto dall’Italia con ritiro e riconsegna all’aeroporto di Malaga per un costo totale di 170 euro per 11 gg.

Dove dormire:
Noi siamo stati a Siviglia 2 volte ed entrambe le volte abbiamo dormito in un albergo che si chiama Hotel Alcazàr (http://www.hotelalcazar.com/) . L’hotel è semplice e pulito, niente di iper lussuoso ma assolutamente soddisfacente soprattutto considerando la posizione (centralissimo, proprio di fronte al Barrìo de Santa Cruz) e il costo (circa 65 euro a notte a camera).
A parte questo, però, Siviglia offre tantissimi alberghi di ottimo livello (4-5 stelle) a prezzi molto bassi rispetto agli standard italiani a cui siamo abituati. Questa è una caratteristica comune di tutta l’Andalusia e anche per questo ci siamo trovati benissimo: alberghi bellissimi, centrali e costo molto ragionevole.

Cosa vedere:
Siviglia è una città meravigliosa e non troppo grande: in 3 giorni si riesce a visitare bene.
Ecco qui tutte le cose assolutamente da segnalare:

Reales Alcazares (palazzi reali): un pezzo di oriente in piena spagna, con giardini e affreschi a metà tra l’islamico e il neo classico. Per gli orari e le informazioni il sito è http://www.patronato-alcazarsevilla.es/



La cattedrale di Santa Maria: questa cattedrale, patrimonio dell’umanità, è considerata dopo San Pietro il monumento cristiano più imponente del Mondo. E’ assolutamente stupefacente sia di giorno che si sera. Per tutte le informazioni il sito di riferimento è http://www.catedraldesevilla.es/.



La Giralda (la torre della cattedrale): la foto qui sotto spiega la bellezza di questa torre campanaria più di qualsiasi altra parola. (stesso sito di riferimento della cattedrale)




Barrìo de Santa Cruz alle spalle dei Reales Alcazares: è in assoluto il mio posto preferito di Siviglia. Si tratta di un quartiere bianco con delle piccole viuzze circondate da alberi d’arancio in cui si possono trovare tantissimi negozietti di souvenir e di ceramica locale e innumerevoli ristoranti e piccoli bar di tapas. (*)


Plaza de Espana: è una piazza a forma semicircolare decorata con mattoncini, ceramiche e marmi colorati. E’ davvero b-e-l-l-i-s-s-i-m-a! Qui sotto trovate la vista d'insieme ed un paio di particolari.




Quartiere di Triana lungo il fiume Guadalchivir. E’ rilassante fare una passeggiata lungo il fiume e gironzolare in mezzo ai bar… se poi è estate direi che è l’unico posto della città in cui la calura dà tregua!


Plaza de Toros: senz’altro è la meno imponente di quelle spagnole ma comunque molto bella https://www.plazadetorosdelamaestranza.com/

Dove e cosa mangiare:
Siviglia è piena di taverne, ristorantini e bar di tapas. Non c’è che l’imbarazzo della scelta. Noi abbiamo mangiato una volta in un posto che ci è parecchio piaciuto che si chiama EL 3 DE ORO, C/O Puerta DE LA CARNE in pieno centro, vicino al Barrìo di Santa Cruz. La cucina è tipicamente andalusa ma c’erano anche paella e piatti spagnoli in generale. http://www.el3deoro.com/index.php?len=2

Che dire… Siviglia, per quanto mi riguarda, fa venire voglia a tutti di essere turisti.
Noi dopo Siviglia siamo andati in un posto di mare vicino Cadice: El Puerto de Santa Maria. E' un posto che ci è proprio piaciuto e di cui vi parlerò presto!


(*): a proposito di tàpas un mio amico spagnolo mi ha raccontato che il nome tàpas proviene da un’ordinanza reale che, per ridurre il numero di ubriachi, obbligava i bar a coprire gli alcolici con un tappo (tapàs) con su qualcosa da mangiare. Il cliente era obbligato a mangiare prima di poter bere, in modo tale da dare qualcosa allo stomaco con cui “assorbire” l’alcool ingerito.



giovedì 7 aprile 2011

Dubrovnik.. un gioiello bianco e rosso!

Questo post è dedicato a 3 mie amiche, nonché viaggiatrici, nonché assidue (?) lettrici di questo blog in fasce.
Per quest’estate queste mie 3 amiche stanno pensando di andare a Dubrovnik o comunque in Croazia…
E quindi... un post ci voleva proprio!!!
Fausto ed io abbiamo fatto il giro della Croazia nel 2009 e certamente ci ritorneremo perché è un paese che ha veramente tantissimo da offrire. Il mare è incantevole, la natura è stupenda e c’è tantissimo anche di culturale… solo per capirci… ci sono ben 7 e dico 7 località patrimonio dell’Unesco.  Una di queste è ovviamente Dubrovnik.
La Croazia ha un sito del Turismo che all’epoca io ho trovato veramente comodissimo: http://croatia.hr/it-IT/.
Nel nostro giro le tappe sono state: Dubrovnik, Monstar (Bosnia), Sarajevo (Bosnia http://vadoinviaggio.blogspot.com/2011/03/miss-sarajevo-dedicato-ad-emina.html ), Trogir, Spalato, Hvar, Dubrovnik.
Oggi vi parlerò di Dubrovnik


Aereo e trasferimenti:
Comodissimo volo Easyjet da Milano Malpensa direttamente su Dubrovnik. Il volo ci è costato pochissimo (60 euro) ma l’avevamo preso molto in anticipo. Stesso all’aeroporto abbiamo ritirato la mitica Opel corsa che ci ha accompagnato in tutto il giro.

Alberghi
Abbiamo trascorso il primo giorno nella baia di Zaton, a pochi km da Dubrovnik dove avevamo l’albergo:  il Paradis Aparthotel (costo 90 euro e notte).
L’albergo è nuovissimo, attrezzatissimo e pulitissimo, quasi tutte le camere sono piuttosto piccine ma hanno un terrazzino con vista mozzafiato sulla baia: un paradiso! Del resto con un mare così bello con l’accesso privato direttamente dall’hotel perché stare chiusi in camera?!  Il sito dell’albergo è http://www.paradis.com.hr/, noi comunque l’avevamo preso su booking.
Le ultime 3 notti della vacanza le abbiamo trascorse in un  altro albergo, l’ Aparthotel Villa Antea (90 euro a notte), proprio a Dubrovnik. La camera è molto carina, pulita e attrezzata, con un bel terrazzo. Due inconvenienti: innanzitutto per arrivare al centro di Dubrovnik è necessario prendere o la macchina o l’autobus e poi, nonostante sia un 4 stelle, non prevede la pulizia delle camere.
Il sito dell’albergo è http://www.villa-antea.hr/. Anche questo, comunque, l’avevamo preso su booking.

Se non siete della categoria "organizzatissimi" all'aeroporto e lungo la strada ci sono moltissime persone che propongono appartamenti.


Cosa vedere assolutamente:
Vista dall’alto. Indimenticabile: un gioiello bianco sul mare con tutti i tetti rossi.

Passeggiata nel centro. Affascinante: soprattutto di sera quando la città è valorizzata dall’illuminazione sapiente che obbliga chiunque a soffermare lo sguardo su questo o quel particolare.
Baia un po’ isolata non troppo lontana da un famoso Hotel, l’Hotel Argentina. Caraibica: spiaggia bellissima, il mare trasparente e tutta la cittadina di Dubrovnik in lontananza... 

Mangiare e bere (i ristoranti ci erano stati consigliati da un collega croato di Fausto, massimo esperto mondiale del mangiar bene)
Peskaria, proprio sul porto: E’ un posto molto alla buona, popolare tra la gente del posto. La location è bella e si mangia abbastanza bene. Il piatto forte sono le cozze. Prezzo contenuto.
Ristorante Gverovic http://www.gverovic-orsan.hr/ , nella baia di Zaton. Ristorante elegante e direttamente in acqua... non è molto economico però ne vale davvero la pena!
Jazz cafè in una delle piazze principali della città: musica veramente ottima e i tavolini occupano una piazza intera!

Buone vacanze!!!!

mercoledì 6 aprile 2011

Turisti fai da te o Alpitur???

Ve la ricordate la pubblicità di qualche anno fa?
Turista fai da te? No Alpitur? Aiaiaiaiaiiiiiiiiiiiiiiiiiii

E voi che turisti siete?
Noi siamo della categoria “maniaci”…

L’organizzazione dei nostri viaggi solitamente funziona così…
Qualche mese prima, dopo aver girato tutto il mondo a parole, individuiamo la tappa successiva.
Dopo aver deciso la destinazione, cominciamo a guardare combinazioni aeree improbabili per trovare il miglior compromesso tra comodità di spostamenti/orari e prezzo. I nostri siti di riferimento sono http://www.volagratis.com/ e www.skyscanner.it.
Una volta prenotati gli aerei, ci mettiamo a studiare a fondo tutte le tappe del nostro giro, appuntandoci su un file link utili, suggerimenti ecc. ecc. Questo studio viene fatto consultando 3 fonti principali:
  • Racconti on line di viaggio su siti come il nostro!
  • Cataloghi di viaggi analoghi chiesti in agenzia (ogni volta che faccio queste richieste in agenzia viaggi Fausto si vergogna…)
  • Guide del posto


Deciso il giro, partiamo alla ricerca degli alberghi… i nostri siti di riferimento principali sono booking (www.booking.com), e tripadvisor (http://www.tripadvisor.it/ ).
Man mano che blocchiamo gli alberghi popoliamo il nostro file excel, in cui sono indicati per ciascun giorno del viaggio:
  • Luogo in cui dormiamo,
  • Nome dell’albergo,
  • Prezzo,
  • Info sulla prenotazione (cancellabile si/no),
  • Eventuali spostamenti con treno/traghetti,
  • Costo degli eventuali trasferimenti.
Con questo file prima di partire sappiamo perfettamente a che tipo di spesa andiamo incontro.

Questa “mania”, che sembrerà un orrore per tutti i viaggiatori “on the road”, per noi è un modo per iniziare prima il viaggio e per assicurarci di non perdere assolutamente niente di tutto quello che un posto nuovo potrà offrirci: non ci piace arrivare in un posto ed essere costretti a perdere tempo per doverci cercare un albergo o accontentarci magari di un albergo orribile solo perché è l’unico disponibile.

Per le vacanze di quest’estate siamo un po’ in ritardo sulla tabella di marcia perché avevamo già fatto tutte queste attività per il Giappone… ma vista la situazione Fukushima penso che sabato farò un salto un qualche agenzia a chiedere un po’ di cataloghi!!!

E voi? vi sentite più turisti fai da te o alpitur???

lunedì 4 aprile 2011

L'isola di Skye

Nell’estate del 2008 Fausto ed io abbiamo fatto il giro in macchina delle Highlands scozzesi.
Il viaggio è stato bellissimo (pioggerellina costante a parte) e mooolto affascinante. Oggi voglio parlarvi di uno dei punti più suggestivi tra quelli toccati (in seguito vi racconterò di tutte le tappe… nel caso voleste organizzarvi!): l’isola di Skye, un posto che sembra  ai confini del mondo.

La strada che si percorre da Fort Williams (il posto in cui avevamo dormito la sera precedente) fino a Mallaig (il punto da cui si prende il traghetto per l’isola) si chiama, appunto, Road to the Isles, strada verso le isole. E’ una strada incredibile, con tutto intorno laghetti, montagne e nebbiolina, quelle nebbioline che rendono tutti i posti un po’ misteriosi.
All’arrivo a Mallaig ti sembra già di essere in un altro mondo: un porticciolo ed un paesino con una vecchia stazione, il tutto addobbato con centinaia di bandierine ovunque (tipo quelle che vedete nei rivenditori di automobili in America).
Noi abbiamo pranzato in una delle locande direttamente sul porto e poi con circa mezz’ora di navigazione su un grosso traghetto siamo arrivati ad Armadale, uno dei porti dell’isola di Skye.
Il capoluogo, Portree, si trova dalla parte opposta dell’isola a circa 42 miglia: un’oretta e mezza di auto su una strada che ci ha fatto “assaggiare” la vegetazione del posto e i paesaggi particolarissimi.

L’albergo in cui abbiamo dormito si chiama Skeabost Country House Hotel (http://www.booking.com/hotel/gb/skeabostcountryhouse.en.html) . E' un albergo bello nel bel mezzo di un campo da golf, non troppo distante dal centro  e con una stupenda sala per la colazione con una vetrata sul verde. Forse per la forma della struttura, forse perchè gli arredi erano un pò "datati" ma tutt'ora ci chiediamo se ci fossero i fantasmi! :-)
Alla reception ci accoglie un ragazzo con marcatissimo accento scozzese… incomprensibile! Sostanzialmente non parlava ma emetteva una cantilena da cui ogni tanto si riusciva a capire qualche parola…. Wellcome blablabla Skeabost, blablabla Skeabost e così via… Fausto ed io lo guardavamo con facce inebetite e concentratissime per evitare di scoppiare a ridere.

Posate le valigie siamo andati a fare una passeggiata nel centro del paese… giusto in tempo per la Portree Pipe’s band, la banda di cornamuse del paese vestita con tanto di kilt e calzettoni.
Date un'occhiata al video qui sotto!


Dopo aver cenato (salmone of course) ci siamo resi conto che non c’era granchè da fare…. strade deserte e solo qualche pub con un immancabile televisore che trasmetteva un’immancabile partita!

Il giorno seguente abbiamo girato l’isola. In prima battuta ti sorprende la strada: ad una corsia ma doppio senso di marcia. E’ vero che non passa quasi mai nessuno ma quando da lontano vedi che arriva un’auto nella direzione opposta devi accostare nelle piazzole messe di proposito (passing place) in modo tale da lasciar passare l’altra macchina.

Man mano che percorri queste strade ti meravigli sempre di più della natura spettacolare: mare, laghi, montagne, orizzonti immersi nella foschia, pecorelle a bordo strada…

Noi nel corso della giornata abbiamo...

Gironzolato sull’isola in mezzo a questi paesaggi mozzafiato

Ci siamo arrampicati su per un sentiero in mezzo ad un bosco che conduce all’Old man of Stoer, una roccia che sembra che stia per cadere da un momento all’altro
 e abbiamo visto le cascate di Culmaknock, direttamente a strapiombo sul mare.
A pranzo ci siamo spinti a nord, nella zona del porto di Uig, uno dei punti più “remoti” dell’isola. L’unica opzione per pranzare sono delle case private nelle quali la padrona di casa prepara per un ridotto numero di coperti piatti semplici (zuppe, omelette e cose del genere).

Nel pomeriggio invece abbiamo visitato il castello di Dunvegan, devo dire il meno bello delle Highland e abbiamo esplorato l’altra parte dell’isola fino a Loch Bracadale… natura selvaggia a perdi vista.

Per il ritorno sulla terra ferma c'è un ponte percorribile in macchina  (Skye bridge) che dall'isola vi porta alla parte alta delle Higllands, in direzione Ullapool (la nostra tappa successiva!).